la persona e il contesto lavorativo
La persona e il contesto lavorativo
- il lavoro è un elemento centrale nella nostra vita ed è fondamentale nel definire l'identità del soggetto.
- la psicologa Marie Jahoda propone 5 funzioni del lavoro:
- struttura il tempo
- permette contatti sociali
- costruisce un'identità e un ruolo sociale
- collega scopi individuali e collettivi
- garantisce un'attività regolare e quindi un'espressione delle proprie potenzialità
- lo studio e l'apprendimento vengono considerati come valorizzati soprattutto nel momento in cui l'individuo diventa un soggetto attivo (= inizia a lavorare)
- la dimensione lavorativa assume importanza delle relazioni umane
- motivazioni, interesse e aspirazioni svolgono un ruolo importante per il benessere della persona
Motivazioni e atteggiamenti
- nel rapporto tra compiti lavorativi e motivazioni individuali ci sono alcuni fattori che vengono tenuti presenti:
Controllabilità e autostima
- percezione o impressione di controllabilità: la sensazione relativa di avere un'influenza sugli eventi
- il bisogno di controllo per un organismo e la possibilità di avere successo e sopravvivere
- la ricerca di controllabilità inoltre ha la funzione di mantenere un'immagine di sé competente ed efficace. La percezione di efficacia incide direttamente sull'autostima e di conseguenza sulla motivazione ad affrontare un compito.
Rapporto tra controllabilità e impegno
- il lavoro nei confronti della persona viene influenzato dalle percezioni sui risultati dei propri sforzi
- un'attività passiva e poco motivante: le proprie decisioni hanno scarsa influenza sui risultati, come un lavoro ripetitivo
- è ancora peggio svolgere un'attività in cui la controllabilità è scarsa, ma lo sforzo elevato
- un lavoro percepito come "facile", offre pochi stimoli, in quanto priva di sfide
- un lavoro "attivo" e motivante è invece quello in cui la percezione di controllo è elevata, ma anche l'impegno è adeguatamente alto
Individuazione delle cause di successo e insuccesso:
gli stili attribuzionali
- dal modo in cui si individuano le cause dei propri successi o insuccessi si giudica il proprio ruolo in un lavoro
- 1. differenza: percezione di minore o maggiore controllabilità
- 2. differenza: vedere le cause di un comportamento riguardante la situazione e il contesto
- ogni persona si focalizza su aspetti diversi aspetti di un problema, cercando le soluzioni su percorsi differenti.
- un fattore di influenza nel proprio lavoro può essere percepito come:
- stabile
- accidentale
- gli stili attribuzionali, sono "stili" differenti con il quale le persone spiegano le cause del proprio comportamento
- la valutazione delle cause del comportamento di una persona è ricondotto →3 copie di categorie generali:
- la causa interna(lei è la causa) o esterna( la causa è altrove) alla persona
- causa stabile(persiste nel tempo) o accidentale(momentaneo)
- causa controllabile o non controllabile
John Stacey Adams |
- lo psicologo John S. Adams elabora(nel 1963)→ teoria dell'equità percepita
- secondo la teoria dell'equità percepita, la motivazione di un individuo nel suo lavoro è divisa in due equità:
equità interna equità esterna |
- equità interna: è il risultato dell'equilibrio percepito tra gli sforzi compiuti e la ricompensa ottenuta.
- equità esterna: l'equità interna viene socialmente confrontata con la situazione degli altri
- la percezione di equità è ottenuta se il trattamento percepito per sé viene considerato pari a quello dei colleghi:
- Mio sforzo = Sforzo dell'altro
- Mia ricompensa Ricompensa dell'altro
- più l'individuo percepisce una situazione equa, più è motivato al suo compito
- meno l'individuo percepisce una situazione equa, più viene un senso di frustrazione o un senso di colpa( se vede di essere trattata meglio dell'altro)
- per evitare di percepire un'ingiustizia si cerca di riequilibrare la percezione di equità; questo può avvenire in 2 modi:
- 1. modo: immediato; diminuzione oggettiva dell'impegno e dello sforzo, o una ricompensa più elevata, o la persona di riferimento viene ricompensata di meno o si deve sforzare di più
- 2. modo: cambiamento del modo in cui la persona percepisce il valore degli sforzi e delle ricompense, o in maniera più radicale intervenire sul termine di confronto: i colleghi
Motivazione ed emozione
- il modello dell'equità percepita non è solo esercitato dalle opportunità di guadagno, carriera, riconoscimento, ma anche dal giudizio soggettivo di essere trattati equamente.
- la motivazione è strettamente legata alla dimensione emotiva e affettiva dell'individuo
- esempio:
rabbia e frustrazione: emergono quando il risultato atteso è stato impedito da un ostacolo
paura e spavento: emergono quando il soggetto, la posizione lavorativo o sociale, vengono messi a repentaglio da eventi non previsti
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